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L'eterna lotta tra il bene e il male

Immagine del redattore: Daniele PintoDaniele Pinto

LA SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA – PARTE 1


Il range di movimento è una delle variabili più importanti: deve essere assolutamente individualizzato per ogni soggetto ed esercizio perché in definitiva, allenarsi nel range di movimento appropriato ci proteggerà da potenziali problemi. Scoperta dell’acqua calda numero 1, anche se attualmente è la cosa più “bypassata” di tutte. Quindi non mi torna qualcosa.

Uscire dal range di movimento che siamo in grado di sviluppare sgretola in un batter d’occhio tutti i fondamenti e le conoscenze bellissime che abbiamo sulla biomeccanica e ci complica ancor di più le cose quando vogliamo capire che tipo di “stress neurologico” stiamo applicando. Lo sappiamo che sta succedendo? Boh. Nello sport diventa un bel casino perché dove guardo? Ariboh. Nel frattempo il tuo cervello (si parlo con te che leggi!) lavora in background tipo il cellulare quando fa l’aggiornamento e si impegna parecchio per non farti sentire dolore: ora pensalo il tuo cervello, mentre stai facendo il tuo sport! Perché ti agiti? Non t’ho mica detto che fa male o che non devi farlo! Vogliamo interpretare senza logica anche queste poche parole come è successo per il post sul row? Dai su.



LA SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA – PARTE 2


C’è il range di movimento passivo rappresentato dalla quantità di movimento che può sviluppare un’articolazione quando non c’è nessuna azione muscolare. Poi c’è il range attivo che ti porta dove ti serve con la contrazione muscolare; se mi voglio toccare le punte dei piedi dalla postazione eretta mi lascerò andare giù facendomi aiutare dalla gravità (passivo) mentre per fare la stessa cosa da sdraiato a terra pancia all’aria dovrò eseguire tutta una serie di contrazioni muscolari. Vi torna? A me no. Circa il 70% delle persone che vedo presentano una gabbia toracica in tilt posteriore a volte accompagnata da una pelvi in tilt anteriore con il retto dell’addome orientato in maniera eccentrica (magari non tutto, magari solo la parte pelvica, magari solo la parte sternale, magari solo gli obliqui… gli obliqui?) che sta già tirando verso il basso.


Hai l'addome orientato in eccentrica lo sai? "Forse. Forse no. Forse vaffanculo" S. Dignam

L’addome sta in eccentrica e sta già tirando verso il basso? Eh si, e nel frattempo c’è un mondo intero di roba che decelera. Probabilmente partendo dalla postazione eretta per andarci a toccare le punte dei piedi con questo orientamento non siamo propriamente “passivi” almeno non per il nostro sistema nervoso. Tornando allo sport l’unica strada possibile che potete seguire per sviluppare un range di movimento decente è creare un percorso di minor resistenza che vi dia la possibilità di effettuare quel gesto. La fiera dei compensi. Inesorabilmente e senza scrupolo ne costruite uno dietro l’altro finché, finché… non arrivano i problemi.



QUI PRO QUO


Aumentano i carichi e aumenta la richiesta di stabilità. Aumenta la richiesta di stabilità e il sistema nervoso va in agitazione, la stessa che sperimentiamo noi dopo che abbiamo acquistato qualcosa on line e il browser non carica in un millisecondo la pagina con scritto: “l’operazione è andata a buon fine”. Il panico. Vediamo i nostri conti correnti svuotati, la certezza della povertà. Fortunatamente il cervello quando si tratta di movimento ste cose non le fa (altrimenti sarebbero cazzi amarissimi) e si esprime in altri modi. Nasce quindi l’equivoco, il malinteso, perché voi ce la mettete tutta per fare quel movimento e il vostro sistema nervoso (compassionevole) ve lo permette. Ma avete appena fatto un patto con il demonio e Gesù vi punirà. Te lo ricordi (si parlo sempre co te!) che c’hai l’addome orientato in eccentrica? Bene, perché per fare tutto quello che stai per fare su quel primo strato di compensi che hai addosso stai per costruirne un altro che per ora è “dinamico” ma in poco tempo (molto meno di quello che credi) si trasformerà in un secondo strato.


"Ma non lo vedi che sta in tilt posteriore?" "Abbello, no pain no gain" D. & G. (Demonio e Gesù che avete capito)


Il demonio è li che si informa (afferenze) e ti osserva facendoti credere che non esiste. Ma il demonio è perfido e muore dalla voglia di darti fastidio, non resiste e comincia a crearti dei piccoli problemi: il percorso di minor resistenza non funziona più. E gesù reincarnatosi in foam roller, palline, pistole e ammennicoli vari non potrà più aiutarti. Avete pregato troppo poco, pentitevi.



BELIEVE


Possiamo fare molto anzi moltissimo perché la fede nell’allenamento resti nel cuore di chi si allena, di chi fa sport. Ecco tre semplici consigli che vi possono aiutare:


  1. partite dal presupposto che il compenso da qualche parte c’è sempre, come il demonio e gesù

  2. se un movimento qualsiasi richiede quarantaduemila spiegazioni, dimostrazioni e complimenti / insulti c’è più demonio che gesù, quindi è il caso di capire cosa c’è che meccanicamente non siete in grado di fare e perché

  3. se sul piano sagittale la vostra gabbia toracica è in tilt posteriore (o anteriore) fatevi il cazzo del favore di capire perché e come potete fare per riportarla in una posizione più neutra, anche perché se state così probabilmente l’estensione (o la flessione) diventerà dominante a discapito del side bending (flessione laterale) e della rotazione


Non dovete smettere di fare niente, non dovete entrare in nessun vortice di esercizi correttivi che porteranno il vostro warm up verso i 45’, dovete solo essere un più pazienti e strutturare un piano. E fatevi aiutare, per dio!

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